Nella notte ci guidano le stelle by Angelo Del Boca

Nella notte ci guidano le stelle by Angelo Del Boca

autore:Angelo Del Boca [Del Boca, Angelo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori


VI

Per arrivare a Casaldrino si esce dallo stradale che da Piacenza porta a Genova all’altezza del ponte di Marsaglia. Con un buon motore ci si arriva in una ventina di minuti ed a piedi, passando per le scorciatoie, s’impiega lo stesso tempo. Quando si pensa già con una certa apprensione alla solitudine selvaggia di Marsaglia e di tutta la strada che, incassandosi sempre più, ottiene solo un certo respiro verso Torriglia, s’immagini l’orrore che fanno sorgere in noi quelle tre case di Casaldrino. Per mia buona fortuna ci arrivo quando quei disgraziati miei compagni hanno già esaurita tutta la loro pazienza. Dalle finestre dell’osteria, gremita fino all’inverosimile, qualche compagno mi guarda sinceramente sorpreso andare e venire attraverso le tre case ed interessarmi delle piante, degli arnesi agricoli, delle mucche che pascolano in un prato, dei bimbi che giocano sui nostri fusti di benzina. Quando s’accorgono che li guardo, tentennano la testa come per dirmi: «Vai in giro tutt’occhi, come se ti trovassi fra le rovine di Persepoli… Stasera saprai dirmi qualcosa». Infatti, quando comincia ad annottare sono annoiato a tal punto che, avendo avuto la fortuna di prendere un posto vicino alla stufa, mi addormento con la testa sul petto. Qualche tempo dopo mi svegliano per domandarmi se ho intenzione di cenare. «Altroché,» dico «muoio dalla fame!»

Il cuoco mi mette davanti al naso un piatto di spezzatino che in altri tempi sarebbe servito a sfamare tutta la mia famiglia, la quale è composta di sei persone e, saltuariamente, di un gatto. (Dico saltuariamente perché, non appena il gatto è ben pasciuto, ignoti me lo rapiscono ed io devo andarne a cercare un altro alla periferia.) Per nulla spaventato dico al cuoco che così va bene.

Proprio nel pomeriggio ho assistito per la prima volta alla macellazione di un bue, fatta in tutta regola, con tanto di carrucole e di sgambetto; ma nel veder scorrere il sangue in gran quantità dall’aorta, non ho provato nessun disgusto, nessuna pena; solo è aumentata la mia sete che l’acqua iodata di quassù non sa calmare. E dal momento che era ormai morto e mostrava la sua meravigliosa carne a nudo, ho desiderato di mangiarne.

Sto raccogliendo ancora le briciole di pane per inzupparle nel sugo quando entra Italo. Mi chiede se sono disposto ad accompagnarlo: si parte fra due minuti.

«Ma certo» dico, e mi alzo subito dal tavolo.

Fuori l’automobile ha già avviato il motore. Mi metto davanti con l’autista, chiudo la portiera, abbasso il vetro e sporgo fuori la canna del mitra. La macchina dà uno strattone e parte. Si scende adagio, poi bisogna ancora diminuire la velocità perché un aereo gira nel cielo; e non è più possibile far uso dei riflettori. Arrivati alla provinciale, l’autista preme l’acceleratore e la macchina, ad alta velocità, s’infila in un dedalo di curve. A volte mi sembra di correre nudo attraverso queste gigantesche quinte di roccia umida, e di essere facilmente preda delle ombre che calano sulla strada in disegni orribili; a volte il telaio della macchina mi



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